Da vent’anni a questa parte il costo per il mantenimento delle auto per gli italiani è vertiginosamente aumentato, così tanto da toccare un record pari al 119,3%, mettendo le finanze degli automobilisti a dura prova. E’ quanto emerge dal Conto nazionale delle Infrastrutture e dei trasporti 2010-11 del Ministero. Le spese per la manutenzione ordinaria delle automobili è passata dai 47,283 miliardi del 1990 ai 103,714 miliardi del 2010. Nell’importo rientrano le spese per: carburanti, manutenzione ordinaria, assicurazioni auto, tasse automobilistiche, pneumatici, pedaggi autostradali e per i lubrificanti, questi ultimi rappresentano la spesa che incide di meno sulle tasche dei conducenti. Il prezzo del combustibile nell’ultimo ventennio è aumentato del 169,9%. Emerge inoltre dall’analisi effettuata che nel 1990 sono stati spesi 15,246 miliardi per le spese relative a benzina e gasolio, mentre nel 2010 l’importo è notevolmente maggiorato tanto da arrivare a 41,156 miliardi di euro. Un aumento non indifferente se si considera che la spesa relativa alla benzina rappresentava solamente un terzo sulla spesa totale per il mantenimento dell’automobile. In buona sostanza la spese per i veicoli sia per quanto riguarda le riparazioni ordinarie, sia per le manutenzioni ,hanno subìto un incremento del 127,9%, mentre quelle per l’assicurazione Rc Auto hanno avuto un aumento del 202,5%. Il 2008 risulta l’anno in cui maggiormente i costi per la manutenzione delle autovetture sono arrivati alle stelle. Invece ammonta a un importo di 4.000 euro, la spesa annuale affrontata dalle singole famiglie. Alla luce di ciò, l’organizzazione dei consumatori invita il Ministero delle infrastrutture a cercare delle concrete soluzioni, dato che la responsabilità di questi forti aumenti dipende in primo luogo dal Governo. Una situazione allarmante che è destinata a peggiorare nel caso nessuno intervenga.